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La corretta pressione dei pneumatici è uno dei parametri più sottovalutati nel mondo dei trasporti, ma riveste un ruolo cruciale per la sicurezza, l’efficienza e l’usura del camion. Gomme sgonfie o troppo gonfie compromettono aderenza, frenata, consumi e durata del battistrada.
Questa guida ti aiuta a capire quali sono i valori ideali di gonfiaggio in base al tipo di veicolo — che si tratti di un Eurocargo, di un tir o di un rimorchio, e ti fornisce una tabella pratica di riferimento.
Scoprirai anche gli errori più comuni da evitare e perché conviene monitorare periodicamente la pressione, soprattutto prima di lunghi viaggi o in caso di variazione del carico utile.
Mantenere la pressione corretta degli pneumatici è un fattore decisivo nella sicurezza e nell’efficienza di ogni camion. Non si tratta solo di un dato tecnico, ma di un parametro che incide direttamente su frenata, stabilità, usura e consumi.
Una pressione insufficiente riduce la tenuta su strada, aumenta lo spazio di arresto e rende il veicolo meno reattivo, soprattutto in curva o con fondo bagnato. Al contrario, una pressione eccessiva limita la superficie di contatto con l’asfalto, compromettendo aderenza e capacità di assorbimento degli urti.
Dal punto di vista meccanico, la pressione influisce anche sulla ripartizione del carico utile. Se non è distribuito in modo uniforme tra gli assi, può generare squilibri che mettono sotto stress le sospensioni, gli ammortizzatori e persino il telaio. Questo si traduce in usura irregolare del battistrada, vibrazioni e perdita di assetto.
Un errore frequente è ignorare l’effetto del carico sulla pressione. A pieno carico, i valori devono essere adeguati secondo le indicazioni del costruttore, per evitare rischi di surriscaldamento, cedimento strutturale o forature. Il rischio aumenta con l’uso intensivo su lunghe percorrenze e in estate, quando le temperature dell’asfalto possono superare i 50°C.
Dal punto di vista normativo, il controllo periodico della pressione è obbligatorio, e spesso viene verificato nei controlli su strada o nei check delle flotte aziendali. Il valore corretto, espresso in bar o psi, è sempre indicato:
Per garantire un controllo affidabile, la pressione va misurata a freddo, ovvero prima di mettersi in viaggio, usando manometri certificati o centraline integrate nel veicolo.
Un solo pneumatico fuori range può aumentare i consumi anche del 5%, oltre a mettere a rischio la sicurezza del mezzo.
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Per garantire sicurezza, efficienza e durata degli pneumatici, è fondamentale conoscere la pressione ideale delle gomme in base al tipo di veicolo. I valori possono variare sensibilmente tra un Eurocargo, un tir stradale o un rimorchio, a seconda di carico, assi, e impiego del mezzo.
La pressione va sempre controllata a freddo (dopo almeno 2 ore di sosta o prima di partire), per evitare sovrastime causate dal calore generato durante la marcia.
Di seguito una tabella indicativa per i principali veicoli industriali, con valori medi consigliati:
| Tipo Veicolo | Pneumatici Anteriori | Pneumatici Posteriori | Note operative |
|---|---|---|---|
| Iveco Eurocargo 75E | 6,5 bar | 6,5 – 7,0 bar | Carico medio, tratte urbane |
| Iveco Eurocargo 120 | 7,0 bar | 7,5 bar | Veicolo a pieno carico |
| Scania R450 | 8,0 bar | 8,5 – 9,0 bar | Tir lunga percorrenza, autostrada |
| Mercedes Actros | 8,5 bar | 9,0 bar | Autotreno, tratte internazionali |
| Semirimorchio | — | 8,0 – 9,0 bar | Assi posteriori; pressione modulata al carico |
| Rimorchio tandem | — | 7,5 – 8,0 bar | Attenzione alle variazioni su strada sterrata |
Questi valori sono da considerare indicativi: per ogni allestimento è sempre necessario verificare le specifiche nel libretto di circolazione o nella scheda tecnica del costruttore.
Ricorda: la pressione influisce anche sull’efficienza del consumo di carburante. Uno pneumatico sgonfio può aumentare il consumo fino al 3–5%, oltre a ridurre la vita utile del battistrada.
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Nel settore del trasporto pesante, gli errori nella gestione della pressione degli pneumatici sono tra le cause principali di inefficienza, guasti e incidenti. Conoscere gli effetti del sottogonfiaggio e del sovragonfiaggio è indispensabile per chi guida o gestisce una flotta.
È l’errore più frequente. Una gomma sotto i valori raccomandati comporta:
In viaggio, soprattutto in estate o su tratte lunghe, un solo pneumatico sgonfio può generare un grave danno strutturale e mettere a rischio la stabilità del mezzo.
Meno comune, ma ugualmente pericoloso:
La distribuzione non uniforme del consumo del battistrada indica sempre un problema:
Ogni 10.000 km è consigliato eseguire un controllo completo delle gomme, con misurazione del battistrada, pressione a freddo e verifica delle valvole.
Per evitare errori:
Una corretta manutenzione delle gomme è sinonimo di risparmio, sicurezza e professionalità per ogni autotrasportatore.
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Dipende dal veicolo, dal carico e dal tipo di pneumatico. In media, varia tra 6,5 e 9,0 bar, ma è sempre necessario verificare i valori indicati dal costruttore nel libretto o sulla targhetta interna al mezzo.
Si consiglia di verificarla ogni 15 giorni oppure prima di ogni viaggio lungo. Il controllo deve essere eseguito a freddo, cioè con veicolo fermo da almeno 2 ore.
Un pneumatico sgonfio comporta:
Il sovragonfiaggio riduce la superficie di contatto con la strada, provocando:
Sì. In genere, gli pneumatici posteriori richiedono una pressione più alta, perché supportano maggior parte del carico, soprattutto nei mezzi a trazione posteriore o con rimorchio.
Può essere indicata:
Sì. I manometri per auto non sempre coprono le pressioni elevate richieste dai mezzi pesanti. Utilizza solo strumenti tarati per range superiori a 10 bar.